Una sfida nata anni fa che oggi non solo è vinta ma segna la possibilità di crescita dello stesso territorio.
L’alternanza per noi non nasce sul guardare ed osservare, ma poggia le basi sull'essere e sul fare.
Renderli partecipi vivi, renderli fautori della buona riuscita, da una vita più lunga anche al progetto stesso questo accade perché nel periodo di alternanza, i ragazzi sentono il lavoro il proprio, qualcosa su cui credere, motivo per credere in se stessi, modo di cooperare.
Un progetto culturale insegna che un sogno, un ideale, una idea può non rimanere solo un sogno in un cassetto, ma può concretizzarsi. Ogni “gruppo” classe, ha avuto la possibilità di vivere una giornata di Festival, conteggiata come ore di alternanza e più ragazzi hanno potuto conoscere la proposta.
Lo scopo è stato creare un percorso di formazione dove i ragazzi scegliessero con consapevolezza il percorso futuro di alternanza.
Circa 350 ragazzi, circa 25 al giorno, che quotidianamente erano sul “campo” ad operare e cooperare.
Cooperare, perché è stata una vera e propria esperienza di cooperazione, ognuno di loro ha unito forze, fatiche e gioie, ognuno di loro ha ricevuto, e ognuno di loro ha lasciato a noi una crescita in quello che stiamo portando avanti.